L’intelligenza artificiale e il corpo assente

Aim of this paper is to analyse body’s role in cognitive processes, moving from the relationship between humans and machines. An AI that increases its own complexity –from machine learning to cyborg structure – probably loses its function as a machine created in order to support human’s objectives. If an AI can be enhanced through a synthetic body, it creates disorientation in humans’ approach to the machine itself – so the artificial intelligence loses the social-support purpose for which it was programmed. This thin line between a useful and a useless machine has been drawn by Masahiro Mori’s idea of “Uncanny Valley”.

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Sento, dunque sono

La riflessione filosofica di Franciscus Hemsterhuis, autore olandese della seconda metà del Settecento, pone al centro il problema dei rapporti tra l’anima e il corpo. Entro il solco della tradizione platonico-cartesiana, l’autore tenta di concepire, accanto all’autonomia e alla specificità delle due componenti, una loro possibile relazione. L’elemento più rilevante su cui questo contributo tenta di far luce è la funzione affidata al corpo il quale, agendo sull’anima per il tramite degli organi, ne svela l’alterità. Dunque, l’esperienza mediata dal corpo acquisisce, nella prospettiva dell’autore olandese, una funzione centrale nella fondazione del mondo morale in quanto rivela il soggetto non soltanto in quanto essere percipiente, e dunque passivo rispetto alla conoscenza della realtà esteriore, ma anche in quanto essere morale e, dunque, agente investito di doveri verso le cose che sono fuori di lui. Continue Reading

Corpo a corpo con l’immagine

L’articolo affronta il tema della corporeità approfondendo quelle che sono le modalità attraverso cui osserviamo le immagini del nostro mondo e qual è il ruolo svolto dal corpo in questa attività percettivo-conoscitiva. L’analisi proposta si concentra sulla prospettiva antropologica applicata alle immagini inaugurata da Hans Belting. A partire da tale “antropologia delle immagini” risulta possibile comprendere la natura relazionale del fenomeno dell’immagine e la sua articolazione secondo la triade mezzo-immagine-corpo. L’importanza della corporeità e di una certa attivazione corporea necessaria per percepire le immagini che colpiscono il nostro sguardo diventa il nucleo centrale dell’argomentazione proposta. Il corpo viene presentato come il “luogo delle immagini” e l’attività percettiva viene interpretata come la realizzazione di un incontro-scontro tra il mio corpo ed il corpo dell’immagine. Continue Reading

Il corpo come problema cosmologico

L’idea di questo testo è un confronto su come filosofia e antropologia tematizzando il corpo. Se l’antropologia filosofica della prima metà del Novecento e, più di recente, Renaud Barbaras, hanno trattato della posizione “cosmologica” del corpo umano all’interno del sistema dei viventi, intendiamo problematizzare questa interpretazione attraverso un confronto con l’antropologia contemporanea, che ha proposto modi alternativi di considerare sia il corpo sia il concetto di “umano” attraverso lo studio di altre ontologie. Nella prima parte viene ricostruita la questione della differenza tra Leib e Körper tra fenomenologia e antropologia filosofica, che porta a trattare dell’idea di posizione dell’uomo nel cosmo – posizione che viene identificata attraverso la sua corporeità. Nella seconda parte viene trattato specificatamente il problema del corpo in alcuni autori della svolta ontologica in antropologia, per condurre nell’ultima parte a considerazioni sul rapporto tra filosofia e antropologia.
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Per un paradigma non dualistico della corporeità: l’esperienza del pensiero cinese

Nuova Asia 1600ca

In questo breve scritto cercherò di illustrare come, al di là di alcune correnti filosofiche che si sono avvicendate nel Novecento, esista un modo alternativo e ad esse complementare per sollevare obiezioni a un dualismo tra anima e corpo. Nella prima parte cercherò di avvicinarmi al lavoro di François Jullien mostrando come secondo la sua interpretazione il pensiero cinese abbia percorso una via diversa da quella del dualismo per considerare il rapporto anima-corpo, preferendo una polarità dinamica immanente. Cercherò di insistere sulla possibilità di utilizzare queste risorse concettuali per mobilitare – nella seconda parte – una concezione del corpo diversa da quella tradizionale come sottoposto al canone monopolizzante della bellezza o del meccanicismo, sperando di proporre due tematiche e due possibili linee di riflessione che integrino teoresi e prassi. Continue Reading

Dal pathos al logos. Il primato del corpo sensibile in Georges Canguilhem

La produzione di Georges Canguilhem è fruttuosa in vista di una riabilitazione del ruolo filosofico del corpo in un’epoca di crescenti mutamenti socio-tecnologici, in cui il rapporto tra progresso scientifico e medicina risulta sempre più rilevante. Filosofo e medico, Canguilhem, ponendosi sul solco della “epistemologia storica” di tradizione francese, apre uno squarcio sull’orizzonte della “filosofia della vita” mediante la problematizzazione epistemologica dei concetti costituenti la filosofia delle scienze biomediche e l’analisi storico-metodologica attraverso la quale si rileva la plasmazione della specifica razionalità delle scienze e tecniche vitali. Rivendicando l’originalità degli enti organici e la dimensione patica intrinseca alla corporeità, le tesi canguilhemiane sfaldano la demarcazione tra ambito teoretico e pratico, mostrando come la vita affettiva dell’uomo abbia già sempre in sé implicazioni di carattere epistemico, etico, sociale. Continue Reading

Il corpo vibrante: la corporeità musicale come modo di abitare il mondo

Questo saggio si propone di analizzare la centralità e le diverse sfumature della corporeità nel pensiero di Maurice Merleau-Ponty in rapporto al ruolo del corpo nella musicoterapia di stampo umanistico. Nucleo dell’analisi sarà il superamento del dualismo mente/corpo che il filosofo opera affermando la centralità della corporeità come mezzo imprescindibile del commercio tra il soggetto e il mondo. Tale riflessione confluirà nella nozione di inter-corporeità che regge l’aspetto relazionale dell’espressione ontologica del corpo vivente e che, attraverso il concetto di carnalità, trova nel linguaggio artistico una modalità privilegiata di espressione. L’obiettivo è di mettere in luce il legame tra tali riflessioni e il sistema di pensiero sottostante alla musicoterapia che, con il lavoro sul corpo vibrante e attraverso il dialogo sonoro, definisce la centralità della corporeità nell’espressione dell’umano. Continue Reading

Dal riduzionismo mente-corpo alle coreografie ontopoietiche

Abbracciando lo spostamento di prospettiva degli studi di ecologia politica di Latour possiamo interrogare la questione del corpo a partire da un punto di partenza inedito, quello degli oggetti non umani. Farsi portavoce degli oggetti non umani per interrogare l’umano significa decentrare in modo efficace la questione del rapporto soggetto-oggetto nei suoi progressivi e spesso fallimentari slittamenti teorici verso corpo e mondo. Né corpo e mente né corpo e mondo, l’umano è costitutivamente un ibrido in fieri di fatti mentali e corporei, oggetti e manufatti tecnologici. Questa interrogazione immanente permette di porre la questione del potere sui corpi (a questo punto umani e non umani) senza fratture dualistiche e rischi riduzionistici, ma anche di evitare una banalizzazione relativistica che tolga al soggetto agency e responsabilità nella catena di creazione di significati e corpi nel quale collabora. Continue Reading

Call for papers 2021: il corpo

Il tema del Call for papers 2021 di Ritiri Filosofici è «Il corpo».

Assistiamo in questi tempi a una recrudescenza dell’idea — avvalorata da buona parte della tradizione filosofica occidentale — per cui il corpo è, sostanzialmente, separato dalla mente. Sulla scorta di questo dualismo sopravvivono concezioni statiche del corpo e della mente, teorie che sottostimano la portata filosofica della corporeità, così come dell’influenza di questa nel processo conoscitivo. Il CFP intende porre un’attenzione particolare sul corpo e sulla sua natura ontologica, epistemologica e relazionale. Lo scopo è quello di redigere la primissima struttura di una rete di riflessioni comuni all’interno della quale si rintracci un ruolo decisivo e non subordinato della corporeità.

Gli articoli, in formato word, dovranno essere inviati all’indirizzo email ritirifilosofici@gmail.com e avere una lunghezza massima di sedicimila (16.000) caratteri spazi inclusi. Non sono ammesse note a piè di pagina: i riferimenti bibliografici dovranno attenersi allo standard Author-Date Style sia per i richiami nel testo, sia per la compilazione della bibliografia. Lo scritto dovrà essere preceduto da un abstract iniziale senza note non inferiore a 800 e non superiore a 1000 caratteri spazi inclusi. Lo scritto dovrà essere altresì suddiviso in paragrafi. È necessario inviare anche una breve biografia (massimo 500 caratteri) e una foto profilo. Sono ammessi testi in lingua italiana, inglese, tedesca e francese. La scadenza ultima per l’invio dei contributi è il 30 settembre 2021.

Inviando uno scritto per la partecipazione al CFP, l’autore dichiara che il testo non è mai stato pubblicato in precedenza e che non è oggetto di valutazione da parte di alcun’altra rivista.

Il comitato di redazione di Ritiri Filosofici avrà il compito di esaminare gli articoli pervenuti e di selezionare quelli ritenuti meritevoli di pubblicazione sul sito. Nel caso in cui lo scritto venga ritenuto valido per la pubblicazione ma necessiti di una revisione, l’autore verrà contattato per avviare un processo di revisione condiviso. La scelta del titolo e delle foto che accompagneranno la pubblicazione del contributo verranno scelte ad insindacabile giudizio del comitato di redazione di Ritiri Filosofici.

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