Fuori dai luoghi comuni

Spazio e società sono da sempre elementi di un binomio inscindibile, caratterizzato da un rapporto di reciproca influenza. L’architettura, che si configura come studio plastico dello spazio, è in grado di esercitare un potere sulla realtà sociale. Spesso questa influenza può svilupparsi con esiti negativi, assumendo talvolta una forma coercitiva, a volte una forma emarginante. Si rende così necessaria una riflessione su un’architettura del sociale, il cui scopo è quello di permettere l’adempimento di una vita buona, prendendo alcuni esempi proposti dall’architettura e dall’urbanistica contemporanee.

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Spazio – Call For Papers 2022-23

Il tema della nuova Call For Papers di Ritiri Filosofici è Spazio.

Insieme al tempo, lo spazio rappresenta già prima di Kant una delle due categorie entro le quali il pensiero si esplica, si forma e incide sulla vita. Se questo è il modo più immediato con cui ci approcciamo alla dimensione spaziale è pur vero che l’esperienza dello spazio è mutato negli ultimi secoli: dallo spazio inteso come universo, allo spazio digitale con cui chiunque entra in contatto quotidianamente. Appare quindi sempre più corretto parlare di spazi, intesi come “dimensioni” all’interno delle quali e tra le quali siamo in costante movimento. La call for papers intende indagare dunque i rapporti che si hanno con lo spazio (o gli spazi), quanto la dimensione spaziale limiti o favorisca la riflessione e il ruolo attivo del pensiero. Lo scopo della call è quello di raccogliere molteplici punti di vista su molteplici modalità di intendere (e vivere) lo spazio, al fine di mostrare linee di complessità maggiore nella concettualizzazione di uno degli architravi portanti dell’intera storia della filosofia occidentale.

Gli articoli, in formato word, dovranno essere inviati all’indirizzo email info@ritirifilosofici.it e avere una lunghezza massima di sedicimila (16.000) caratteri spazi inclusi. Non sono ammesse note a piè di pagina: i riferimenti bibliografici dovranno attenersi allo standard Author-Date Style sia per i richiami nel testo, sia per la compilazione della bibliografia. Lo scritto dovrà essere preceduto da un abstract iniziale senza note non inferiore a 500 e non superiore a 800 caratteri spazi inclusi. Lo scritto dovrà essere altresì suddiviso in paragrafi. È necessario inviare anche una breve biografia (massimo 500 caratteri) e una foto profilo. Sono ammessi testi in lingua italiana, inglese, tedesca e francese. La scadenza ultima per l’invio dei contributi è il 30 novembre 2022.

Inviando uno scritto per la partecipazione al CFP, l’autore dichiara che il testo non è mai stato pubblicato in precedenza e che non è oggetto di valutazione da parte di alcun’altra rivista.

Il comitato di redazione di Ritiri Filosofici avrà il compito di esaminare gli articoli pervenuti e di selezionare quelli ritenuti meritevoli di pubblicazione sul sito. Nel caso in cui lo scritto venga ritenuto valido per la pubblicazione ma necessiti di una revisione, l’autore verrà contattato per avviare un processo di revisione condiviso. La scelta del titolo e delle foto che accompagneranno la pubblicazione del contributo verranno scelte ad insindacabile giudizio del comitato di redazione di Ritiri Filosofici.

Photo by Mohit Kumar on Unsplash

Call for papers 2021: il corpo

Il tema del Call for papers 2021 di Ritiri Filosofici è «Il corpo».

Assistiamo in questi tempi a una recrudescenza dell’idea — avvalorata da buona parte della tradizione filosofica occidentale — per cui il corpo è, sostanzialmente, separato dalla mente. Sulla scorta di questo dualismo sopravvivono concezioni statiche del corpo e della mente, teorie che sottostimano la portata filosofica della corporeità, così come dell’influenza di questa nel processo conoscitivo. Il CFP intende porre un’attenzione particolare sul corpo e sulla sua natura ontologica, epistemologica e relazionale. Lo scopo è quello di redigere la primissima struttura di una rete di riflessioni comuni all’interno della quale si rintracci un ruolo decisivo e non subordinato della corporeità.

Gli articoli, in formato word, dovranno essere inviati all’indirizzo email ritirifilosofici@gmail.com e avere una lunghezza massima di sedicimila (16.000) caratteri spazi inclusi. Non sono ammesse note a piè di pagina: i riferimenti bibliografici dovranno attenersi allo standard Author-Date Style sia per i richiami nel testo, sia per la compilazione della bibliografia. Lo scritto dovrà essere preceduto da un abstract iniziale senza note non inferiore a 800 e non superiore a 1000 caratteri spazi inclusi. Lo scritto dovrà essere altresì suddiviso in paragrafi. È necessario inviare anche una breve biografia (massimo 500 caratteri) e una foto profilo. Sono ammessi testi in lingua italiana, inglese, tedesca e francese. La scadenza ultima per l’invio dei contributi è il 30 settembre 2021.

Inviando uno scritto per la partecipazione al CFP, l’autore dichiara che il testo non è mai stato pubblicato in precedenza e che non è oggetto di valutazione da parte di alcun’altra rivista.

Il comitato di redazione di Ritiri Filosofici avrà il compito di esaminare gli articoli pervenuti e di selezionare quelli ritenuti meritevoli di pubblicazione sul sito. Nel caso in cui lo scritto venga ritenuto valido per la pubblicazione ma necessiti di una revisione, l’autore verrà contattato per avviare un processo di revisione condiviso. La scelta del titolo e delle foto che accompagneranno la pubblicazione del contributo verranno scelte ad insindacabile giudizio del comitato di redazione di Ritiri Filosofici.

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Jan Patočka alla prova della contemporaneità

La polemica del nostro tempo
Vi è spazio per ritenere che la famigerata “instabilità” contemporanea (moderna o post-moderna che sia) (Hobsbawm 1994) abbia in fondo riservato una buona dose di clemenza nei confronti di un congruo numero di isole coerentistiche tutto sommato resistenti al turbamento dell’epoca. La nozione di crisi, bruciante centro gravitazionale di una temperie culturale ormai decisamente fuori moda, pare avere qua e là lasciato il posto alla possibilità di erigere forti strutturazioni concettuali a sostegno di rivendicazioni sempre più cogentemente tendenti ad una chiusura (apparentemente?) irrefutabile. Se è chiaro infatti che il diffondersi di tradizioni (gli antichi “usi e costumi”) (Remotti 2011) eteroclite lascia spazio all’impressione circa il quadro di un’età ormai preda di un dissenso “anti-” o “post-” veritativo, è parimenti chiaro che tale condizione di diffrazione si raggiunge soltanto in virtù di un criterio giustappositivo che presuppone una forte strutturazione interna degli elementi dissonanti.

Insomma, tempo variopinto, ma pugnacemente oppositivo, e dunque irrigidito nelle sue contraddizioni ferree e “a-dialogiche”. E, del resto, l’ingessatura (necessariamente retrograda) non esime le nostre punte di diamante, giacché «anche gli scienziati (…) sono dei conservatori e fanno di tutto per difendere le loro convinzioni» (Remotti 2008, 5-6), e «Dio sa quanto irragionevolmente, per lo più» (Montaigne 1588).

S’intende dunque fissare nel merito della validità la rivendicazione scientifica (e scientista) per cui sarebbe funzione di una retta conduzione della razionalità umana fissare il nocciolo di verità implicito nella struttura di ciò che costituisce la realtà. Ancora recentemente si è infatti avuto modo di sostenere che «science constitutes our best chance at limning [“nel descrivere”, t.d.a.] the true structure of reality» e che «if any knowledge tells us the way the world is, it is scientific knowledge» (Kincaid 1996, 5); la filosofia, in questo senso, non può certo esimersi dal tentativo di comprendere.

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Call for Papers 2020: Praxis

L’argomento del Call for Papers per il 2020 è Praxis, termine riconducibile all’ampio significato di pensiero pratico. Grazie ad esso, secondo quanto suggerito da Aristotele, il pensiero muove e determina i mezzi per raggiungere uno scopo: in esso sono compresi la scelta, il desiderio, la morale e tutto ciò che a che fare con l’agire. Ora, proprio la rottura del nesso tra pensiero teoretico e pensiero pratico, tra contemplazione e azione, tra teoria e prassi, è il segno più evidente del nostro secolo. Il Call for Papers intende indagare i momenti della storia della filosofia in cui si è incrinato quel rapporto e quali sono oggi le grandi riflessioni teoretiche che possono riannodarlo.

Gli articoli, in formato word e in formato pdf, dovranno essere inviati all’indirizzo email ritirifilosofici@gmail.com e avere una lunghezza massima di sedicimila (16.000) caratteri, spazi e note a piè di pagina inclusi. Lo scritto dovrà essere preceduto da un abstract iniziale senza note a piè di pagina non inferiore a 800 e non superiore a 1000 caratteri (spazi inclusi). Lo scritto dovrà essere altresì suddiviso in paragrafi. Sono ammessi testi in lingua italiana, inglese, tedesca e francese.

La nuova scadenza ultima per l’invio dei contributi è il 31 agosto 2020.

Il comitato di redazione di RF avrà il compito di esaminare gli scritti pervenuti riservandosi il diritto di scegliere i titoli e le foto che accompagneranno le pubblicazioni sul sito web di Ritiri Filosofici.

I criteri di valutazione saranno le premesse argomentative, lo sviluppo logico, la congruenza rispetto al tema, le conclusioni, la letteratura critica e la corretta redazione del testo.

Con la partecipazione al Call for Papers l’autore dichiara che il testo non è stato pubblicato in precedenza in nessun’altra sede e che esso non è oggetto di valutazione  da parte di alcun’altra rivista. Con la partecipazione al Call for Papers l’autore conferisce a Ritiri Filosofici il diritto di pubblicazione dell’articolo in ogni forma.

 

 

Photo by Ludde Lorentz on Unsplash

Parole disarmate. Sulla natura “impegnata” del linguaggio

Nel corso del recente dibattito relativo al mind-body problem le scienze del linguaggio vivono la possibilità di ricominciare a svolgere un fondamentale ruolo filosofico e politico. Specificamente, una serie di dati empirici e conseguenze teoriche provenienti da quell’insieme di discipline che costituiscono oggi le scienze cognitive, hanno riportato al centro della riflessione questioni rimaste escluse o ai margini della linguistica otto-novecentesca. Questo vuol dire che esse riaprono l’affascinante discussione relativa ai rapporti tra physique e moral per come essa è stata affrontata nel corso della gloriosa congiuntura storico-filosofica rappresentata dall’affermarsi dell’Illuminismo e della filosofia linguistica che lo ha caratterizzato. In questo rinnovato quadro teorico un contributo fondamentale è fornito da due dei più significativi filosofi del XVIII secolo sul piano del dibattito biolinguistico e biopolitico dell’epoca: Condillac e Maine de Biran.
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La natura delle regole in Wittgenstein

Questo lavoro intende mostrare come la filosofia di Wittgenstein, tutta tesa al riconoscimento ossessivo dell’onestà intellettuale, morale ed esistenziale, possa essere un utile strumento per prendere le distanze dal pensiero conservatore a livello etico-politico. Lo fa riflettendo sul ruolo delle regole che riguardano la costruzione dei giochi linguistici con i quali, ad esempio, calcoliamo, pensiamo e agiamo. Si mostra come le regole non siano calate dall’alto e trascendenti i giochi ma siano invece ad essi immanenti. Esse rispondono alle urgenze vitali, esistenziali e quotidiani dell’uomo. L’orizzonte di senso, la forma di vita, ne determina la loro applicazione, tuttavia questa nozione non è intesa in senso immutabile. Seguendo infatti l’argomentare wittgensteiniano, in particolar modo in Della Certezza, si mostra come le regole, l’alveo del fiume, si possono spostare sotto la forza dell’acqua, cioè delle urgenze vitali che, potenzialmente possono anche ribaltare l’ordine costituito in senso etico-politico.

«Se uno non mente, è originale quanto basta»
Ludwig Wittgenstein

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Emil Cioran, il linguaggio dell’apolide metafisico

Il linguaggio, nella storia della filosofia, non è mai un mero strumento di comunicazione, ma il corpo stesso di un pensiero. Lo scopo di questo articolo è mostrare che la scelta di uno stile, lungi dall’essere puramente casuale, implica già l’assunzione di una determinata visione della realtà. In particolare, ci concentreremo su un autore che ha elevato l’aforisma ed il frammento a cifra dell’epoca contemporanea: Emil Cioran. Il filosofo rumeno, che ha abbandonato la sua terra natale per espatriare in Francia senza prendere la cittadinanza, ha ritrovato nella sua condizione di apolide la postazione ideale per vedere la realtà storica dal più lucido punto di vista: come un’artificiosa messinscena che cela la sua profonda vacuità. La discontinuità dell’aforisma, il suo andamento frammentario, mostra il fondo reale che si cela dietro ogni forma di identità e definizione, dischiudendo il vuoto metafisico che sorregge le utopiche nozioni di assoluto e verità.
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Call for Papers 2019: Il linguaggio nella storia della filosofia

Scopo del Call for Papers 2019 di Ritiri Filosofici è promuovere una riflessione sulla natura del linguaggio che tenga conto delle implicazioni logiche, ontologiche, etiche e politiche che da essa derivano. Considerata la tematica generale del presente CFP, gli scritti potranno prendere in esame singoli pensatori della storia della filosofia occidentale o specifiche tradizioni filosofiche che hanno fornito un contributo significativo all’argomento. “I problemi filosofici nascono quando il linguaggio va in vacanza”: oggi che il linguaggio oltre alle vacanze si è preso anche le licenze, i problemi filosofici evocati dalla celebre frase di Wittgenstein sembrerebbero diventati insormontabili. Il CFP vuole in tal modo ripercorrere le tappe che hanno segnato l’evoluzione del linguaggio nel corso della storia della filosofia per capire in che modo saranno delineati gli scenari futuri.

Gli articoli, in formato word e in formato pdf, dovranno essere inviati all’indirizzo email ritirifilosofici@gmail.com e avere una lunghezza massima di sedicimila (16.000) caratteri spazi inclusi e note a piè di pagina. Lo scritto dovrà essere preceduto da un abstract iniziale senza note a piè di pagina non inferiore a 800 e non superiore a 1000 caratteri spazi inclusi. Lo scritto dovrà essere altresì suddiviso in paragrafi. Sono ammessi testi in lingua italiana, inglese, tedesca e francese.

La scadenza ultima per l’invio dei contributi è il 30 aprile 2019.

Il comitato di redazione di RF avrà il compito di esaminare gli scritti pervenuti riservandosi il diritto di scegliere i titoli e le foto che accompagneranno le pubblicazioni in questo sito.

All’autore del miglior articolo, scelto con giudizio del comitato di redazione, verrà riconosciuta la partecipazione gratuita al prossimo ritiro filosofico. I criteri di valutazione saranno le premesse argomentative, lo sviluppo logico, la congruenza rispetto al tema, le conclusioni, la letteratura critica e la corretta redazione del testo.

Inviando uno scritto, l’autore sottintende che il testo non è stato pubblicato in precedenza in nessun’altra sede e che non è oggetto di considerazione da parte di alcun’altra rivista. In caso di pubblicazione, l’autore è tenuto a rinunciare ai diritti.

 

(In copertina: foto di Patrick Tomasso su Unsplash)