La riforma dei partiti?

Quest’anno ricorre il ventesimo anniversario dalle celebrazioni dei referendum che segnarono, secondo la convenzione della storiografia recente, la fine della Prima Repubblica e l’inizio della lunga transizione dalla quale l’Italia non è ancora uscita.

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  1. Segnalo che, nell’ultimo numero di Limes “L’Italia di nessuno”, n. 4 del 2013, Alessandro Aresu scrive un articolo nel quale cerca di descrivere una mappa del potere in Italia, individuando i veri centri del potere, a dispetto delle solite discussioni su chi acquista il Corriere della Sera, nei macropoteri burocratici, imperniati sulla Ragioneria dello Stato e sulla Cassa Depositi e prestiti. Secondo l’articolista l’inversione di tendenza può arrivare solo da partiti forti, in grado di funzionare, con una classe dirigente formata non solo sui principi ma sul funzionamento di quell’apparato burocratico che occorre snellire e semplificare.

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