RF14 – L’immanenza assoluta, con Rocco Ronchi

30 settembre – 2 ottobre 2016

L’immanenza assoluta
prof. Rocco Ronchi (Università de L’Aquila)

L’Unità e il Molteplice, l’Essere e il Divenire, l’Essenza e l’Esistenza, sono alcune delle coppie concettuali che l’Occidente metafisico ha utilizzato per spiegare la processualità del reale. A volte ha riposto quest’ultima nell’illusione, a volte l’ha pensata come il cambiamento di una sostanza che, in fondo, non muta. Chi ha realmente innalzato il movimento e il divenire a canone fondamentale della realtà è stata una linea minore della filosofia occidentale, la quale è tornata – quasi una nemesi – a sostenere l’immanenza assoluta come dato primordiale di ogni esperienza. Oggetto del Ritiro sarà proprio questa linea minore della filosofia, da Cusano a Bergson, da Plotino a Whitehead, passando per Spinoza e Deleuze.

 

venerdì 30 settembre
17 – 19,30 arrivo e sistemazione dei partecipanti
20 cena
21 – 22 presentazione del ritiro

sabato 1 ottobre
9 – 10,30 La critica della contingenza. Da Aristotele a Gentile
10,30 – 11 coffee break
11 – 12,30 discussione
13 – 14 pranzo
15 – 16,30 La nozione di processo. Da Cusano a Whitehead
16,30 – 17 coffee break
17 – 19,30 discussione
20 cena

domenica 2 ottobre
9 – 10,30 La causalità metafisica. Da Plotino a Bergson
10,30 – 11 coffee break
11 – 12,30 discussione
12,30 – 13 considerazioni finali
13 pranzo finale

 

Riferimenti bibliografici

Rocco Ronchi, Filosofia della comunicazione, Boringhieri, Torino 2008;
Rocco Ronchi, Deleuze. Credere nel reale, Feltrinelli, Milano 2015;
Rocco Ronchi, Canone minore. James Bergson Gentile Whitehead, Feltrinelli, Milano 2016 (in pubblicazione).

Rocco Ronchi (Forlì, 1957) insegna Filosofia teoretica presso l’Università degli Studi dell’Aquila. Tiene corsi e seminari in varie università italiane e straniere. È docente di filosofia presso l’IRPA (Istituto di ricerca di psicanalisi applicata) di Milano. maxresdefault_SnapseedCollabora con la rivista doppiozero.com, così come altre pagine culturali su quotidiani e riviste. La sua tesi di dottorato, discussa con Carlo Sini, è anche la sua prima monografia Bergson filosofo dell’interpretazione (Marietti, 1990). Si è occupato in modo specifico di Bergson e più in generale di filosofia francese novecentesca, con incursioni originali in ambiti come il teatro, l’arte e la critica, nonché il mondo degli zombie utilizzati come parametro per studiare il Dasein. Alcune delle sue più recenti opere sono, appunto Zombie outbreak, Textus, L’Aquila 2013; Deleuze. Credere nel reale, Feltrinelli, Milano 2015; Bergson. Una sintesi, Marinotti, Milano 2011; Filosofia della comunicazione, Bollati Boringhieri, Torino 2008. Qui il suo sito internet.

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