A leggere René Guénon, filosofo francese vissuto a cavallo tra il XIX e il XX secolo, uno si domanda come mai, nella letteratura relativa alla decadenza della civiltà occidentale, il canone filosofico abbia imposto esclusivamente autori come Marx, Freud o la Scuola di Francoforte. Sono queste le tradizioni di pensiero che costituiscono la vulgata dell’Occidente, imprescindibili per mettere a fuoco la crisi ormai secolare in cui versa questa parte del pianeta.
La risposta alla domanda forse consiste in ciò: mentre quei pensatori non intaccano un sistema di valori che finisce per conservare il suo primato planetario, Guénon investe con la sua critica le radici stesse della civiltà occidentale. Non si tratta in altre parole di mettere in campo dei mutamenti grazie ai quali essa possa correggersi, emendare aspetti anche importanti ma che non cambiano lo scenario di fondo. Il problema è che, nell’ambito dello sviluppo complessivo dell’umanità, l’Occidente costituisce una vera e propria anomalia.
Questa è la posizione di Guénon il quale, tramite anche il confronto sistematico con la civiltà orientale, mina alle fondamenta il pregiudizio della superiorità indiscussa e indiscutibile della civiltà occidentale. Continue Reading