Da Hegel a Severino: la “dialettica originaria”

Questa riflessione ruota intorno all’uso, da parte di Emanuele Severino, del termine ‘dialettica’. Si tratta di una nozione che non richiama, a prima vista, i concetti distintivi del pensiero severiniano, ma che tuttavia gioca un ruolo fondamentale all’interno de La struttura originaria, l’opera che costituisce il terreno nel quale tutti gli scritti di Severino ritrovano la fondazione che è loro propria (cfr. Severino, 1981, 13). Per comprendere l’importanza, quasi nascosta, che questa nozione ricopre negli equilibri della concettualità severiniana, basti pensare che il filosofo bresciano introduce «l’autentico concetto della dialettica» (Severino, 1981, 386) – proprio in contrapposizione al «concetto che ne ebbe Hegel» (ibidem) – contestualmente all’esposizione dei tratti essenziali della «essenza del fondamento» (ivi, 107). Non è quindi possibile dar conto della struttura originaria se non si comprende il ruolo che la dialettica, severinianamente intesa, gioca al suo interno. Proprio nell’ottica di delineare questo senso assunto dalla dialettica, occorre anzitutto iniziare a distinguere alcuni dei significati che il termine ha assunto nel corso della storia del pensiero. Sarà pertanto brevemente richiamata e contestualizzata la concezione platonica di dialettica, per comprendere quali siano i suoi connotati essenziali. Si passerà, successivamente e più diffusamente, all’indagine della dialettica in Hegel, che sembra richiamare più la filosofia di Eraclito che quella di Platone. L’idealismo assoluto hegeliano permetterà di avvicinarsi al pensiero severiniano. Ci sarà infatti modo di vedere che Hegel e Severino condividono l’atteggiamento filosofico di fondo con cui si rivolgono alla dialettica, al netto della radicale differenza che li separa. Solo alla fine di questo percorso, più teoretico che storico, si potrà comprendere appieno il significato e l’importanza ricoperta dalla dialettica in Severino, mostrando la connessione intrinseca tra il suo senso autentico e l’essenza stessa del linguaggio che testimonia il destino. Dopo aver compreso che la dialettica è tutt’altro che una nozione ‘secondaria’ – ancorché non immediatamente riconoscibile come distintiva del linguaggio filosofico severiniano – si mostrerà che essa è anzi l’architrave dell’intero sistema con cui Severino sfida l’Occidente. Continue Reading