Nel corso del recente dibattito relativo al mind-body problem le scienze del linguaggio vivono la possibilità di ricominciare a svolgere un fondamentale ruolo filosofico e politico. Specificamente, una serie di dati empirici e conseguenze teoriche provenienti da quell’insieme di discipline che costituiscono oggi le scienze cognitive, hanno riportato al centro della riflessione questioni rimaste escluse o ai margini della linguistica otto-novecentesca. Questo vuol dire che esse riaprono l’affascinante discussione relativa ai rapporti tra physique e moral per come essa è stata affrontata nel corso della gloriosa congiuntura storico-filosofica rappresentata dall’affermarsi dell’Illuminismo e della filosofia linguistica che lo ha caratterizzato. In questo rinnovato quadro teorico un contributo fondamentale è fornito da due dei più significativi filosofi del XVIII secolo sul piano del dibattito biolinguistico e biopolitico dell’epoca: Condillac e Maine de Biran.
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