Ai limiti dello psichico

Abbozzare uno scorcio sulla teoria psicoanalitica freudiana, in particolare sui concetti di nevrosi e psicosi, alla luce dello sguardo filosofico di Georges Canguilhem e mediante le acute riflessioni dello psicoanalista André Green, è lo scopo di questo saggio. Infatti, una psicopatologia che tenga conto della riflessione canguilhemiana sulla normatività – intesa come “razionalità qualitativa”, e non come normatività normante del sapere-potere da cui mette in guardia Michel Foucault – spianerebbe la strada verso una concezione di salute in grado di evidenziare nuove vie di comprensione delle patologie psichiche contemporanee e dei cosiddetti stati-limite.

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Dal pathos al logos. Il primato del corpo sensibile

La produzione di Georges Canguilhem è fruttuosa in vista di una riabilitazione del ruolo filosofico del corpo in un’epoca di crescenti mutamenti socio-tecnologici, in cui il rapporto tra progresso scientifico e medicina risulta sempre più rilevante. Filosofo e medico, Canguilhem, ponendosi sul solco della “epistemologia storica” di tradizione francese, apre uno squarcio sull’orizzonte della “filosofia della vita” mediante la problematizzazione epistemologica dei concetti costituenti la filosofia delle scienze biomediche e l’analisi storico-metodologica attraverso la quale si rileva la plasmazione della specifica razionalità delle scienze e tecniche vitali. Rivendicando l’originalità degli enti organici e la dimensione patica intrinseca alla corporeità, le tesi canguilhemiane sfaldano la demarcazione tra ambito teoretico e pratico, mostrando come la vita affettiva dell’uomo abbia già sempre in sé implicazioni di carattere epistemico, etico, sociale. Continue Reading