Kundera e l’insostenibile leggerezza della libertà di pensiero

Milan Kundera, lo scrittore cecoslovacco scomparso l’11 luglio scorso, appartiene a quella grande tradizione di scrittori europei (come Dante, Cervantes, Musil, Kafka, tanto per fare alcuni nomi) in cui la riflessione filosofica ha sempre avuto un ruolo di primordine. La sua principale caratteristica in tal senso era l’ironia la quale, come disse in una delle sue rare interviste, irrita non perché deride ed attacca ma perché ci priva delle nostre certezze, rivelando il mondo nella sua ambiguità. Nelle sue pagine si ritrova una vera e propria vena socratica che sconfina nello scetticismo, virtù che, a  differenza di quanto si pensa, costituisce condizione del vivere felice.
In Italia Kundera è diventato celebre grazie ad un romanzo (
L’insostenibile leggerezza dell’essere) spacciato dai salotti radical chic come un rifugio nella sessualità e cifra dell’edonismo degli anni ottanta con il risultato che il libro è stato venduto anche nei supermercati ma letto (e compreso) da pochi. Continue Reading