Popsophia. 1° festival del contemporaneo

Segnalo che a Civitanova Marche (MC) partirà il prossimo 15-16-17 luglio il 1° Festival del Contemporaneo (http://www.popsophia.it/). Si svolgerà in 4 weekend consecutivi il primo dei quali dedicati alla Filosofia. Ospiti di spicco: Umberto Galimberti, Giulio Giorello e Umberto Curi.

La presentazione del weekend filosofico prende le mosse da un aforisma di Oscar Wilde: “Solo le persone superficiali non giudicano dalle apparenze“.

Da cui la seguente riflessione:
Gioco, mente, parole. È un asse a tre quello attorno al quale ci invita a riflettere la Pop filosofia per definire l’indefinibile. Che cos’è la filosofia? O meglio, di cosa deve occuparsi oggi la filosofia per essere la forma del pensiero collettivo e contemporaneo. Finite le disquisizioni sull’essere, sul tempo, sulla definizione stessa di filosofia, cosa attira oggi l’attenzione degli intellettuali e dei pensatori? La filosofia è gioco e, come tale, è la ricerca di una soluzione lungo un passaggio ludico che coinvolge la mente e che si esplica nelle parole, nel linguaggio. È tempo di portare la battaglia filosofica nella ‘popular culture’, usando le armi migliori a disposizione della filosofia: dal pensiero critico alla decostruzione. Ma in modo inedito. È tempo di portare il confine della filosofia nella cultura di massa televisiva per prendere parte attiva alla loro trasformazione. Mutazione genetica della filosofia in pop filosofia. Perché la vera essenza delle cose è nella superficie“.

A leggere le premesse mi pare che i marchigiani si avventurino su un pericoloso piano inclinato. Se da un lato il Festival sembra perseguire la lodevole intenzione di dare ribalta al pensiero filosofico attraverso il confronto con la cultura contemporanea, il rischio è quello che, alla fine, il ragionamento filosofico rimanga schiacciato e relegato nello spazio di ars minor a cui gli stessi filosofi che vanno per la maggiore in Italia (tra cui lo stesso Giorello) sembrano rassegnarsi nel nome di quel pensiero relativista che pervade (per quanto ancora?) la cultura e la società odierna.

P.S.: I temi degli altri weekend saranno: fashion, fiction, futuro.

2 Comments

  1. Condivido. Non per gusto dell’esoterico ma per una questione di linguaggio. La cultura pop si fonda sulla contaminazione dei linguaggi. La filosofia (come ogni altra scienza) sulla precisione e inequivocabilità (quanto meno tendenziale) del linguaggio. I due approcci sono talmente antitetici da non consentire sovrapposizioni, a meno che non si voglia usare la seconda opzione come semplice elemento decorativo.

  2. Sono d’accordo con lm. La filosofia non è un gioco né tantomeno un passaggio ludico… La cultura di massa televisiva è la negazione della filosofia. E l’essenza delle cose non è nella superficie (ma chi l’ha scritto questo manifesto?…).

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