Le tre eresie di Cusano

«Quando entra nel campo del potere-che-è, ossia nel campo dove il potere è in atto, l’intelletto va a caccia di un cibo estremamente nutriente». Con questa promessa, Cusano inizia la descrizione del secondo campo nel quale cercare la sapienza. La linea argomentativa è quella per cui ciò che non può essere, non è: quod esse potest non est. Ne discende una scoperta che Cusano definisce non di poco conto: e cioè che il non essere non è una creatura. In termini parmenidei si direbbe che il nulla non è pensabile e che la domanda “perché l’essere e non il nulla” non ha nemmeno senso perché il nulla non può mai essere. Di fatto, come dirà in altre opere, esiste solo ciò che può essere in quanto ciò che è impossibile non si realizza. Come conseguenza, noi vediamo l’attualità assoluta in virtù della quale le cose che sono in atto sono ciò che esse sono: hinc actualitatem conspicimus. Tutte queste affermazioni implicano uno scontro con le posizioni della tradizione filosofica aristotelico-tomistica. Continue Reading

«L’Io e l’Egoismo sono una cosa sola»: Schopenhauer e la questione dell’identità individuale (I)

Pubblichiamo la prima parte della lezione magistrale tenuta ieri dal nostro Maurizio Morini nella sala conferenze del Museo Nazionale Goethe di Weimar in Germania. La lezione, svoltasi in lingua tedesca con il titolo Ein Ich und Egoismus sind Eins: Schopenhauer über die Frage der individuelle Identität, è durata oltre cinquanta minuti ed ha inteso mettere a fuoco il tema della soggettività individuale nell’ambito di un programma dedicato ai rapporti tra Goethe e Schopenhauer. Il convegno, dal titolo Ob nicht Natur zuletzt sich doch ergründe…?, che si conclude oggi dopo tre giorni di lavori, è stato organizzato dalle Gesellschaft dedicate ai due grandi pensatori ed ha visto la partecipazione di un’ottantina di persone tra docenti, ricercatori e studiosi di vario genere. La seconda parte dell’intervento sarà pubblicata la prossima settimana.

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Comprendere la Materia

Si è tenuto a Palermo dal 10 al 13 aprile, nella splendida cornice dell’Orto Botanico, un convegno internazionale dal titolo “Understanding Matter. Philosophical Perspectives” organizzato dal Centro Internazionale di Ricerca Filosofica in collaborazione con il Dipartimento di scienze umanistiche dell’Università degli studi di Palermo. Il convegno ha ospitato quasi novanta relazioni con la presenza di docenti e ricercatori giunti da tutto il mondo. Scopo della conferenza è stato quello di fare il punto sullo status quaestionis della ricerca e per questo motivo i papers sono stati suddivisi in dieci panels di discussione che hanno presentato questioni specifiche relative al tema in oggetto dalla filosofia antica a quella contemporanea, dalla filosofia moderna all’eredità kantiana, fino ai moderni sviluppi della ricerca neurobiologica.

La materia, come aveva già riconosciuto Platone fin dalle origini del pensiero filosofico, costringe il pensiero ad una sorta di ragionamento ibrido: come è possibile infatti che la materia possa essere pensata ma allo stesso tempo si sottragga alla nostra conoscenza? La materia si presenta cioè come entità fisica e metafisica allo stesso tempo: essa infatti non è oggetto di sensibilità in quanto tale ma solo nelle sue determinazioni specifiche. Come ha sottolineato l’organizzatore dell’evento prof. Andrea Le Moli nella sua introduzione generale, la natura della materia assume oggi un ruolo chiave nella prospettiva della riforma della metafisica in quanto essa determina il modo in cui scienza e filosofia si relazionano l’una con l’altra. Il prof. Angelo Ciccatello, anch’egli dell’Università di Palermo, ha osservato che con il titolo della conferenza l’intenzione è stata quella intercettare questioni relative alla contingenza, alla generazione e  alla corruzione dei corpi, alla relazione tra pieno e vuoto, a quella tra oggetti astratti e oggetti concreti, alla questione del rapporto tra mente e corpo. Con questi presupposti si può facilmente intuire come il tema abbia riscosso la grande partecipazione di studiosi tra cui quella del sottoscritto impegnato in un lavoro di ricerca sul pensiero di Schopenhauer che comprende anche la trattazione del tema della materia e del problema del materialismo.
Non essendo evidentemente possibile un resoconto nemmeno generale sui risultati dei lavori, ci limitiamo all’indicazione di alcuni interventi particolarmente significativi afferenti al panel da me seguito, quello relativo alla filosofia moderna.
Interessante in questo senso la relazione di Federica De Felice che ha presentato il problema dell’estensione materia-corpo nella filosofia di Spinoza. La ricercatrice, docente presso l’Università di Chieti-Pescara ed autrice di un libro sulla ricezione di Spinoza in Wolff, ha osservato come il filosofo olandese, sovvertendo la concezione di Dio come puro spirito e affermando (cosa mai detta prima) che i corpi sono modi di Dio, abbia tolto alla materia il marchio di indegnità con il quale essa è stata per secoli marchiata dal pensiero filosofico e non solo. Questo non significa che Spinoza sia un autore materialista, come parte del pensiero filosofico ha creduto di considerarlo. Collocando il movimento non nella causa ma nell’effetto Spinoza rende problematica la natura della materia e dell’estensione: proprio la dottrina del movimento deve quindi ancora essere adeguatamente indagata in quanto rimane in una posizione ambigua e tutta da verificare.

Silvia Parigi, curatrice delle opere di Berkeley per la  casa editrice UTET, ha invece presentato una relazione sulle sfide alla legge causale prendendo in considerazione il dibattito sull’azione a distanza e sul corpuscolarismo. La studiosa, contrariamente a quanto affermato dalla storiografia ufficiale, ha sostenuto tre tesi di grande interesse: la prima che l’azione a distanza non solo ha coesistito ma in un certo senso si è sovrapposta al meccanicismo ed è felicemente sopravvissuta alla rivoluzione scientifica; la seconda è che ci sono due versioni del corpuscolarismo: quella di Cartesio e quella di Gassendi e la loro distinzione fu difficile da riconoscere per i filosofi del seicento ad eccezione di Robert Boyle; la terza è che il corpuscolarismo non meccanicistico gassendiano è compatibile con una cauta interpretazione dell’azione a distanza in termini di effluvia circoscritti nell’ambito dell’attività peculiare di ogni corpo.
Un panel di notevole interesse è stato quello dedicato al materialismo nell’ Aufklärung, tema oggetto di notevoli studi scientifici apparsi anche recentemente. In questo senso è stata approfondita non solo l’influenza del materialismo francese del XVIII secolo in Germania ma anche gli sviluppi successivi al pensiero kantiano e alla nascita della Naturphilosophie.
Riguardo al primo tema Dieter Huening dell’Università di Treviri ha messo in rilievo le aporie del materialismo meccanicistico di D’Holbach. Riguardo al secondo tema Jannis Pissis, ricercatore a Berlino, ha invece illustrato il complicato quanto appassionante percorso che, da Newton fino a Kant, ha condotto il pensiero filosofico dalla concezione meccanicistica a quella radicalmente dinamica della materia.
Tutti i lavori presentati alla conferenza sarannno pubblicati in due numeri speciali della rivista EPEKEINA. International Journal of Ontology. History and Critics la cui uscita è prevista per il prossimo autunno.

Abstract
Sponsored by University of Palermo, hosted by The Department of the Humanistic Sciences (Dipartimento di Scienze Umanistiche) and organized in cooperation with the International Center for Philosophical Research (Centro Internazionale per la Ricerca Filosofica – CRF) and Società Filosofica Italiana (“Santino Caramella” chapter) a conference with the title Understanding Matter. Philosophical perspectives has been held in Palermo, Sicily from 10 to 13 April 2014. The aim of this conference was to provide scholars from across the world an opportunity to discuss these and other important issues in an interdisciplinary environment. The organizers brought together a program which spanned from ancient to modern philosophy and included perspectives drawn from the criticism of Kant, idealism, and materialism, as well as contemporary physics and biology.
All papers selected for the Conference will be published in two special issues of “EPEKEINA. International Journal of Ontology. History and Critics” to be published next autumn.

Questo articolo è stato pubblicato anche sul sito della Newsletter della Sezione di Filosofia e Scienze umane dell’Università di Macerata.